Dopo la manifestazione del 15 ottobre 2011 il dibattito sulla violenza è tornato centrale in Italia. Da una parte con l’unanime denuncia della violenza di parte dei manifestanti, dall’altra con l’altrettanto quasi unanime richiamo alla necessità di leggi o interventi che permettano una violenza (in particolare sotto forma di controllo ma non solo) dello Stato nei confronti dei cittadini. In tutto questo la nonviolenza è, secondo me, citata superficialmente e a sproposito. E solo come un’accusa generica al Movimento dei manifestanti di non essere abbastanza nonviolenti. Come se il resto dei cittadini non manifestanti fosse invece nonviolento, come se lo Stato e le Istituzioni in Italia fossero nonviolente.
La nonviolenza è cosa seria
Dopo la manifestazione del 15 ottobre 2011 il dibattito sulla violenza è tornato centrale in Italia. Da una parte con l’unanime denuncia della violenza di parte dei manifestanti, dall’altra con l’altrettanto quasi unanime richiamo alla necessità di leggi o interventi che permettano una violenza (in particolare sotto forma di controllo ma non solo) dello Stato nei confronti dei cittadini. In tutto questo la nonviolenza è, secondo me, citata superficialmente e a sproposito. E solo come un’accusa generica al Movimento dei manifestanti di non essere abbastanza nonviolenti. Come se il resto dei cittadini non manifestanti fosse invece nonviolento, come se lo Stato e le Istituzioni in Italia fossero nonviolente.
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