Fedeli.





(Riflessione pre-pasquale sulle Acli) Roma, 27 marzo 2015

Look at all the lonely people! Where do they all belong? (Lennon – McCartney, 1966)

Non era più nella directory. Insomma non era dove avrebbe dovuto essere per farsi trovare. E se tu non sei visibile, se non hai un certo titolo, allora basta, fine, non ci sei più. Così è stato anche per lei. Persa tra mille altre tracce. Poi, mentre sistemo i file sul pc ascoltando un po' di Fab four e un po' di Carmen Consoli, eccola lì. Che appare. Enigmatica: la quarta ipotesi. È il titolo della sintesi di questo pregevole testo di Maurice Bellet. Il buon vecchio filosofo cristiano (che, tra l'altro, è anche un po' economista, teologo e psicanalista: ma in fondo per reggere la complessità non bisogna forse avere un occhio largo?) prova ad immaginare il futuro della Chiesa cattolica. E lo fa disegnando quattro scenari. Tutti possibili. Anche se forse in modo non così esclusivo, ma mischiato. Però la sua teoria è netta: quattro ipotesi, quattro possibilità, inconciliabili come i quattro cantoni o i quattro canti di Palermo. La rileggo in fretta, mi fermo sui titoli delle quattro fasi. Il testo ha qualche anno, ma lo schema sembra resistere alla vetustà. È ancora fonte della stessa inquietudine che mi aveva lentamente invaso al tempo in cui me l'aveva fatto leggere Eliana. Digito print e dico che me lo leggo dopo con più calma. Appoggio la stampa sulle slide di Emiliano e nella mia mente si stabilisce quel piccolo link che mi porta a scrivere quanto state leggendo, che mando al blog di Paola perché qualcuno mi dica che ne pensa. Insomma, ora provo a declinare (in modo un po' fantasioso... non fatelo leggere a Bellet) le quattro fasi che Bellet utilizzava per prevedere la strada della Chiesa, per immaginare quella delle “nostre Acli” (come diceva Paolo VI, quando i rapporti con noi erano ancora positivi). Proviamo.

Roberto Rossini 

Prima ipotesi, la scomparsa silenziosa. È l'ipotesi più tragica: in modo indolore, piano piano, senza una vera e propria crisi tutto arretra e si priva di un senso reale. Non c'è più alcun impatto sociale significativo (cioè di significato). Nessuna guerra persa: semplicemente si spegne. Rimangono delle tracce. Dei libri. Delle targhe. Dei racconti. Qualche circolo ancora forte e numeroso. Qualche dirigente storico. Un piccolo gruppo di aclisti convinti e forti che rivendica una fede, un dono, un compito all'interno di un quadro di indifferenza generale, dove nessuno crede più ad un impegno sociale. Nessuno crede più al riscatto di un ceto, di una classe sociale. Tutto annega nelle sabbie mobili di una società apparentemente piatta. Se non chiudono per qualche disavventura, allora rimangono alcuni servizi e alcune imprese. Ma ben altri soggetti fanno quello che noi sapevamo fare (bene).

Seconda ipotesi, la dissoluzione amichevole. Direte voi: ma non è anche questa un po' tragica? Beh sì, anche questa: il messaggio aclista si è ora trasformato in buon senso comune, volto a migliorare le condizioni di vita delle persone. Il nuovo verbo è la qualità della vita. Ecco allora il ruolo preponderante dei servizi e delle imprese sociali, che non fanno più riferimento al Vangelo o alla Dottrina sociale o ad un sentimento di giustizia e verità, quanto al Manuale della Qualità, o la Carta dei servizi, o le convenzioni. Tutto si trasforma in servizio finalizzato a far bene il proprio lavoro senza particolari principi di ordine sociale e politico (a parte quelli necessari alla salvaguardia del bene aziendale: onestà e correttezza). Il Movimento non serve più, perché non serve una presidenza ma un consiglio di amministrazione (poi lo si chiamerà come si vuole, in omaggio ad una storia).

Terza ipotesi, l'arroccamento identitario. Ci sono due versioni. Arroccamento lato a sinistra: qui il Movimento occupa invece uno spazio significativo e rivendicativo nei confronti della società esterna; si pone in netto contrasto con il mainstream dominante per collocarsi sempre all'”opposizione” e motivare chi vive il mondo come costante assedio del capitale, della burocrazia, dei poteri forti; ci si sente profetici e (altrettanto) forti; si ha il coraggio di dire cose scomode ma come affermazione di sé stessi, più che come attori di un processo sociale partecipato. Arroccamento lato a destra: qui il Movimento ripete le cose dell'attore istituzionale di turno, del governo, della Chiesa ufficiale, senza alcuna mediazione ma con lo scopo di conservare il posizionamento acquisito, anche quello acquisito per inerzia; si perpetuano linguaggi, riti e modi di agire del tutto autoreferenziali al posizionamento interno, privi di collegamento con la fluida realtà circostante.

Quarta ipotesi – eccola – è invece la riscoperta dell'inaudito, del nascosto. Il patrimonio di idee, di storie, di principi e valori sono vissuti e utilizzati per far compagnia agli uomini in cerca di dignità e di senso. Si riscopre “il fatto”, ovvero la realtà e la necessità di chinarsi a curare sia le ferite materiali sia le ferite morali. Si passa da una logica sistemica, che legge l'esterno in virtù del dato interno, ad una logica a rete, che costruisce coerenze interne sulla base delle esigenze esterne. È il rapporto costante con la realtà che anima le riflessioni: non si dice quel che si pensa, ma si riflette quel che si fa. La condizione umana e sociale torna ad essere al centro dell'attività aclista. Si scopre una realtà inaudita, non facilmente visibile, quasi nascosta.

Queste – rielaborate un po' a modo mio – sono dunque alcune possibilità. Raffigurandole in quattro cose, potremmo allora dire che la prima è una setta, la seconda un'impresa, la terza la cgil di sinistra o di destra, la quarta... semplicemente le Acli. Cosa ci manca per essere più fiduciosi e convinti “esperti di socialità” (parafrasando la Sollicitudo Rei Socialis, dove la Chiesa si autodefinisce “esperta di umanità”)? Occorre che si manifesti più pienamente il popolo, l'elemento di contatto con la condizione umana.

Recentemente Cassano (non il calciatore, ma il filosofo: Franco, quello che “gioca” sulla fascia sinistra) ha scritto che anche alla Sinistra politica manca il popolo (che più facilmente vota a destra). In che senso? Nel senso che il popolo ha bisogno di essere compreso nei suoi problemi e nei suoi sentimenti, nelle sue scadenze e sue paure. Costruire un nuovo blocco sociale non significa limitarsi a rivendicare dei diritti individuali: il pensiero si colloca anzitutto in termini collettivi: a livello di comunità, di territorio, di elemento di unità delle persone. La Thatcher ha distrutto una certa coesione sociale affermando che se si tolgono gli individui, non rimane alcunché. Noi, invece, non possiamo non dire che anche togliendo gli individui rimarrebbe la società, un groviglio di rapporti umani che va protetto. La persona. Esistono circoli aclisti in zone pericolose, di frontiera, e circoli in zone ricche e opulente e ben organizzate: il circolo Acli può essere il presidio di garanzia e di animazione delle relazioni sociali, industriali, culturali, politiche? Il ruolo del circolo è decisivo nello sviluppo delle nostre Acli (la prossima volta, dunque, parleremo di periferie). La progettazione sociale, l'innovazione sociale, la capacità (semplicemente) di essere “prossimi a” è la nostra più radicata fedeltà. Ogni fedeltà è relazionale: per questo essere popolo significa essere fedeli.

Di fatto il popolo non è affatto solo. È accompagnato da alcuni figuri: del tutto interessati, ai suoi soldi, alle sue fragilità. Riusciremo ad essere quella parte del popolo che garantisce la fedeltà a se stessi: alla propria appartenenza, alla propria umanità? Sentire un'appartenenza è anche avere fede.

Non ci si ferma a 100 #Miassocio

    

 Poi  capita che ti regalino un po' di #Miassocio... di gente giovane, associata in tempi recenti...  
91. Perché alle Acli c'è PG, che lancia messaggi forti, adatti alle orecchie e ai cuori dei ragazzi di oggi
          92. Perché alle Acli ho vissuto la mia esperienza di Servizio Civile
93. Perché alle Acli ho fatto esperienza di orti come laboratori di comunità 
94. Perché le Acli propongono laboratori per i più piccoli, futuri cittadini che si impegneranno per una società migliore 
95. Perché alle Acli ho fatto i laboratori di autoproduzione, per riappropriarci dell'arte del fare e non solo dell'acquistare 
96. Perché alle Acli ci lavoro ed è un lavoro stimolante ed arricchente 
97. Perché con i laboratori e i percorsi nelle scuole faccio educazione e l'educazione è il mio modo di dare politica 
98. Perché le Acli hanno cura delle specificità delle diverse realtà di un territorio 
99. Perché Ipsia ti fa fare incontri che possono cambiarti la vita 
100. Perché ho il bollino di Acliterra e mi serve la tessera su cui attaccarlo 
E si ritrova un po' di senso alle fatiche... (Grazie!)




#Associatiperchè... 25 motivi per cui chiediamo di iscriversi alle Acli

Ed ho iniziato a raccogliere anche i motivi che ho trovato in giro utilizzati per invitare le persone ad associarsi alle Acli… 

(anche qui ce ne sono di carine. Ma in generale, senza che nessuno si offenda... i soci acli sono più bravi di noi...)

1. #Associatiperchè …perchè non farci un pensiero? Forse è un'occasione per essere più protagonisti sul proprio territorio, forse puoi trovare qualche risorsa e supporto in più per "sporcarti le mani" nel sociale... Non mettiamo il bollino su nessuno, ma crediamo nella collaborazione!

2. #Associatiperchè… siamo tutti d’accordo: alle Acli si va per il 730 e per cercare di capire il sito dell’Inps, per trovare casa, o per litigare col padrone di casa…ma non solo! Iscriversi alle Acli significa dare valore e riconoscersi in una storia di donne e uomini aperti al futuro, impegnati in prima persona nel costruire relazioni e coesione sociale, che si riconoscono nella costruzione di un mondo più giusto, equo e sostenibile. 

3. #Associatiperchè… Iscriversi alle ACLI significa mettere il proprio nome a sostegno di un fattore di cambiamento della nostra società, significa sostenere, con il proprio tempo e le proprie idee o anche con la semplice tessera.

4. #Associatiperchè… da sempre il fare delle Acli si fonda su un interrogativo, che è poi un’esigenza: è davvero possibile, come singoli, essere protagonisti del cambiamento delle nostre vite e di quelle delle nostre comunità? Posso pensare di avere una qualche rilevanza nell’immaginare il mondo di domani, partendo dalla mia capacità di modificare i rapporti di forza che caratterizzano le società?

5. #Associatiperchè… la tutela del lavoro passa anche attraverso lo sviluppo della consapevolezza dei lavoratori circa i propri diritti. Per questo motivo abbiamo organizzato percorsi formativi e informativi rivolti ai lavoratori più vulnerabili (giovani, stranieri, precari…).

6. #Associatiperchè….Il lavoratore oggi non è più solo il classico dipendente. Anzi. Per noi lavoratori sono anche le partite Iva, i collaboratori a progetto, ma anche alcuni imprenditori che vivono del loro impegno quotidiano e non di rendite, favori, speculazioni. Se la pensi come noi. ..forse è il caso di iscriverti alle Acli! 

7. #Associatiperchè… non abbiamo risposte pronte, ma pensiamo che si possa costruire il futuro ‪‎solo con coinvolgimento di tutti, anche grazie alla ‪‎coprogettazione di interventi con le comunità del territorio.

8. #Associatiperchè… sappiamo che la famiglia ha bisogno non tanto di difensori, quanto di servizi di conciliazione e di supporto, come gli sportelli di mediazione e di sostegno psicologico per le famiglie.

9. #Associatiperchè…continuiamo a pensare che l’istruzione e la formazione siano il caposaldo dello sviluppo sociale e umano, come testimoniano le nostre scuole di italiano

10. #Associatiper… essere uno di noi!

11.  #Associatiperchè ti dà proposte vantaggiose per teatri, alberghi e librerie. 

12. #Associatiperchè gli anziani, i disabili, i più fragili possono contare su una rete di solidarietà di quartiere, per la gestione delle necessità e quotidiane.

13. #Associatiperchè la cultura della diversità si impara a scuola, dove ogni anno realizziamo percorsi contro le discriminazioni e l’educazione all’alterità;

14. #Associatiperchè l’iscrizione alle Acli dà diritto a partecipare alla vita associativa Acli. 

15. #Associatiperchè la tessera Acli rappresenta l’unico modo per aderire formalmente all’associazione. 

16. #Associatiperchè … perchè alle ACLI ti puoi sentire a casa

17. #Associatiperchè le ACLI hanno una lunga storia, fatta di credibilità, coerenza e successi

18. #Associatiperchè le Acli sono un’Associazione di persone capaci di “fare strada agli altri”, senza “farsi strada”

19. #Associatiperchè  per le ACLI i diritti dei deboli, non sono “diritti deboli”

20. #Associatiperchè puoi trovarci risposte alle tue domande

21. #Associatiperchè le Acli sono una Associazione di volontari a servizio della promozione umana e sociale delle persone

22. #Associatiperchè contro la logica mercantilistica del “dare per avere” o la logica statalista del “dare per dovere” propongono la strada alternativa del “dare per donare”

23. #Associatiperchè sono l’Associazione dei non garantiti nel mondo del lavoro e nella società.

24. #Associatiperchè le Acli  cercano di portare il vangelo nella quotidianità del mondo del lavoro, nelle case, nel tempo libero

25. #Associatiperchè i Circoli ACLI ti danno l’opportunità dei relazionarti con altri che condividano i tuoi valori ed il tuo tempo.











#Miassocio perchè... 90 motivi per associarsi (e non) alle Acli




All'inizio del 2012 avevo lanciato una domanda sul perché associarsi. Io avevo messo in fila (rigorosamente non in ordine) il mio #miassocio alle Acli...

1. Perche' ci sono passati bisnonno, nonno e padre.
2. Perche' per cambiare il mondo ho bisogno di un "noi".
3. Perche' a 15 anni ho partecipato ad un progetto adolescenti che mi ha fatto crescere.
4. Perche' a 20 anni ho trovato modo di provare a sperimentarmi in "cose da grandi".
5. Perche' negli anni 60 hanno fatto scelte difficili che comprendevano profezia ed errore. Ed hanno saputo sopravvivere ad entrambe le cose.
6. Perche' negli anni 90 di fronte alla guerra vicina non sono state con le mani in mano e hanno partecipato alla costruzione di un'idea nuova di solidarieta'.
7. Perche' ci sono circoli e sportelli di servizi ma anche singole persone che sono punti di riferimento del territorio. E i territori hanno bisogno di riferimenti.
8. Perche' c'e' Ipsia.
9. Perche' credo che oggi abbiamo bisogno di persone che si associano per passione e partecipazione.
10. Perche' ci sono ancora tante cose che (in rete con altri e scommettendo su cambiamenti coraggiosi) potrebbero fare per l'Italia (e non solo)... 

Che con piccolissime sfumature e qualche differenza direi che è ancora attuale. 

L’anno scorso ho rilanciato e iniziato a raccogliere le riposte. Ora sono arrivata a 90. E le ri-condivido…In attesa di raggiungere 100. Qualcuna fa sorridere. (A me) molte fanno pensare. 
  
11. Perchè #Miassocio alle Acli? ma… tu che domande difficili fai?

12 #Miassocio perchè mi voglio dissociare dall'indifferenza

13. #Miassocio perchè alle Acli ci lavoro

14. #NonMiassocio alle Acli perché alle Acli già ci lavoro

15.  #Miassocio perchè ho svolto la funzione di segreteria e presidenza di Circolo, e successivamente Responsabile Coordinamento Donne e sono stata membra di Presidenza, e segretaria dell'USAcli e nella presidenza del Circolo e sono tesserata dal 1995.

16. #Miassocio perchè... ormai mi sono preso delle responsabilità...

17. #Miassocio perchè sono 40 anni che mi associo

18. #Miassocio anche se a volte mi sembra che le Acli facciano di tutto per farmi desistere

19. Ho una lista lunga di motivi per cui #NonMiassocio più

20. Io lo so perchè #Miassocio ma non mi va di dirlo ad alta voce

21. #Miassocio perchè amo le Acli del mio territorio e le cose che fanno (nonostante gli errori, che ci sono)

22. #Miassocio perché ho conosciuto le Acli in un incontro di formazione nazionale. Se avessi incontrato solo le Acli del mio territorio non mi sarei associato di certo!

23. #Miassocio perchè fa molto bene al cuore sentirsi utili insieme ad altri che la pensano come te.

24. #Miassocio perchè nel mio paese (come forse in tutti i paesi e città) c'è un urgente bisogno di fare comunità (Lo scopri anche nei più semplici laboratori Acli di cucina, di cucito, di informatica, al gas con gli adulti, lo scopri con bambini ed anziani nelle attività dell'orto didattico!).

25. #Miassocio perchè c'è qualcuno che si ricorda di me ogni anno e me lo chiede.

26. #Miassocio perché si asssociava mio padre. Da quando non c’è più lo faccio io per lui.

27. #Miassocio perchè mi sento parte di un'associazione fatta di persone, non solo di idee e di valori. Scelgo le Acli perchè credo siano un'agenzia di coesione sociale come pochissime in Italia, con l'ambizione (ancora) di cambiare le cose.

28. #Miassocio perchè io alle Acli ci credo, magari non credo tanto alla struttura, ma credo al circolo e al lavoro che si fa sul territorio. Che non è associazione di volontariato, ma è un lavoro educativo e si occupa di tutto.

29. #Miassocio perchè è un pezzo di vita.

30. #Miassocio perchè nella mia provincia ci sono persone con cui condivido idee e cose da fare.

31. La prima volta le Acli le ho incontrate per caso. Poi, oggi, #Miassocio perchè, in occasioni di formazione nazionale, ho visto un luogo dove potevo trovare spazio di applicazione concreta ai miei principi.

32. #Miassocio perché le Acli sono una grande opportunità, in parte non ancora sfruttata.  

33. #Miassocio perchè ho fatto l'AC, ho provato Mani Tese, GS... in certi luoghi trovavo troppo solo pensare, in altri troppo solo fare. Le Acli sono state il posto in cui mettere assieme fare e pensare, in dimensione politica.

34. Le Acli fanno tante cose interessanti. Mi piace partecipare agli incontri. Ma #NonMiassocio perché non voglio fare politica.

35. Quando mi sono iscritto  la prima volta alle Acli (7 anni fa) l'ho fatto perchè l'ho visto come un luogo in cui si poteva sperimentare, fare, provare e anche sbagliare. Oggi #Miassocio per lo stesso motivo (anche se forse questo nel tempo è un po' diminuito).  

36. #Miassocio perchè stare soli è triste e brutto mentre stare insieme dà gioia.

37. #Miassocio perchè mi dà modo di restare a contatto con le persone, con i loro problemi. E provare a dare e trovare delle risposte.

38. #Miassocio da quando sono andata via dal mio paese. Con altri ragazzi cercavamo un modo per restare legati e fare qualcosa per quel posto. Abbiamo pensato per un po’ e poi l’idea di fare le Acli è stata quella che ci ha convinto di più. Perché in fondo un circolo lì c’era già, prima.

39. #Miassocio perchè il costo della tessera è il prezzo da pagare per la libertà. Non conosco nessun luogo, nonostante tutto, libero come le Acli. Nelle Acli chi vuole fare una cosa può provare a farla.

40. Perchè #Miassocio ancora alle Acli? Perché le Acli si occupano della polis senza l'incubo degli spazi di potere da occupare in questa polis.

41. #Miassocio alle Acli perchè.... perchè no?

42. #Miassocio perché si ricordano ogni anno di mandarmi la lettera per le tasse…

43. #Miassocio all’Acli perché non mi sbagliano mai la dichiarazione. E poi… ormai hanno tutti i miei documenti memorizzati nel computer…

44. #Miassocio perché la mia amica ci tiene tanto e mi spiace dirle di no.

45. #Miassocio perché me l’ha proposto il parroco.

47. #Miassocio quest'anno chiedendo ancora “la tessera Acli” praticamente per le stesse ragioni per cui l'ho “accettata” 53 anni fa e per cui l'ho rinnovata ogni anno. Ogni anno con differente convinzione e differente fatica. Ogni anno con motivazioni a favore e motivazioni sfavorevoli che combattevano tra loro. Ma quelle a favore prevalevano...

48. #Miassocio perchè le Acli 52 anni fa' quando le incontrai mi parvero provvidenziali perchè mi aiutavano a leggere la storia in cui stavo vivendo e quella da cui provenivo, con occhi attenti ai fatti e             agli avvenimenti e all'evolversi delle situazioni. Con occhi attenti verso le persone coinvolte, specialmente i più deboli e fragili, come avevo imparato in famiglia. Sentivo di avere bisogno di questo, di allargare lo sguardo al mondo, di raccogliere il vento nuovo del Concilio che mi scuoteva con energia. In Acli pensavo di trovare gente con i miei stessi obiettivi. E li trovai.

49. #Misonoassociato alle Acli nel 53, dopo l’assunzione in una  delle più importanti aziende metalmeccaniche della zona, perché  in famiglia ed in Parrocchia sono stato educato e sollecitato a sperimentare i valori  dell’impegno sociale, della  giustizia, della democrazia  e della partecipazione attiva alla vita della società.

50. #Misonoassociato alle Acli ed ho dato sostanzia alla mio associarmi con impegni in Oratorio e nelle azioni sindacali per la promozione della classe lavoratrice e la costruzione di una società più giusta. 

51. #Misonoassociato alle Acli e le  frequentazioni con Padre Pio Parisi, mi  hanno  aiutato a sviluppare attraverso  la comprensione dell’importanza e della produttività di dialogare con il Signore  e con il prossimo; relativizzare il valore delle affermazioni personali; fare leva sulla passione per             sopperire alla caduta di entusiasmo  causata dalla tiepidezza  delle proposte  politiche e          progettuali; sviluppare le capacità  di discernimento; dare senso  alle difficoltà  che hanno caratterizzato le diverse fasi della  storia delle Acli. 

52. #miassocio perchè ormai le Acli sono anche la mia storia...
 ·le Acli sono una storia di famiglia

53. #miassocio perché le Acli sono memoria ed avvenire della mia storia familiare e personale

54.  



#miassocio perchè le Acli mi ricordano ogni giorno che quel che si fa con gli altri è immensamente piú bello di quel che si fa da sé.

55. #miassocio per due motivi. Il primo è per me. Per la mia formazione, Perchè da quando sono entrato, nel 2005, ad oggi io penso di essere una persona migliore e il merito è anche di Ga. Il secondo motivo è per la mia comunità. In senso lato. I miei amici, i miei colleghi di lavoro, la mia nazione. Penso che i valori che noi portiamo avanti come Acli e come Ga siano valori di cui c'è bisogno. Penso che il mio impegno in una associazione che porta avanti queste cose nel mio piccolo possa essere determinante.

56. #Miassocio a Ga perchè credo che con Ga e con le Acli si possa cambiare qualcosina. Non il mondo, che il mondo non lo cambia nessuno, ma qualcosina si.

57. Perché #Miassocio… Perchè sto nelle Acli? Perchè 11 anni fa qualcuno mi propose di entrare. E in questi 11 anni ho ricevuto molto. Sto dentro per ripagare le persone che mi hanno trasmesso qualcosa facendomi crescere. Ripago cercando di trasmettere qualcosa ad altri, facendo crescere altri. Non “classe dirigente di domani”, semplicemente persone civili, persone che vivono e si comportano in un certo modo. Che poi possano dire “lì ho imparato qualcosa”.

58. #Miassocio perchè sono arrivato con il servizio civile e non sono riuscito più a liberarmene.

59. #Miassocio anche se il logo è brutto e statico e non comunica.

60. #Miassocio anche se le Acli avrebbero davvero bisogno di un re- styling.

61. #Miassocio perché prima pensavo che le Acli fossero solo una cosa da vecchi che giocano alle carte col bianchino, invece…c’era tutto un mondo!

62. #Miassocio perché non c’è nessun posto dove può capitarti di cantare con naturalezza le canzoni di chiesa e poi quelle dei cartoni animati e poi i canti di lotta, poi quelli partigiani, poi quelli di montagna… passando da uno all’altro senza fare un piega…

63. #Miassocio perché quando mi sono trasferita dalla mia città e sono arrivata qui ho cercato qualcuno con cui condividere il mio modo di vivere fede ed impegno politico. E l’ho trovato alle Acli.

64. #Miassocio perché non so per quanto tempo ci saranno ancora, le Acli…

65. #Miassocio perché le Acli fanno la busta paga della mia colf

66. #Miassocio….perchè mi associo? E che vuol dire associarsi? Io non mi associo. Io faccio solo la tessera.

67. (#Miassocio?) … io non mi ricordo se sono iscritto o no quest’anno…boh…perché? E’ importante?

68. #Miassocio perché serve la tessera per il mio bar. Mi hanno detto che senza tessera se viene la guardia di finanza poi ci fa la multa…

69. #Nonmiassocio. Io con le Acli ci faccio tante cose. Che c’è gente simpatica... Ma la tessera proprio no. La tessera è una cosa che sa di vecchio… che so… di fascisti, di comunisti…

70. #Nonmiassocio No, no. Niente tessera. Io questi che poi vogliono parlare a nome mio non li sopporto.

71. #Miassocio perché sono stato nella casa vacanza delle Acli

72. #Miassocio perchè nonstante tutto la trovo ancora una cosa utile.
E' un bel modo di fare politica, di essere cittadini, di comunicare e provare a fare comunità.
Perchè alle Acli? perchè le ho viste e me le sono sempre immaginate come "di frontiera". Mi impegno per portarle sempre sulla frontiera. Mi arrabbio quando si crogiolano nelle retrovie: appassiscono come una pianta lasciata al buio.

73. Le parole per cui ‪#miassocio e aiuto a costruire un mondo più giusto? Le parole che un uomo venuto dalle periferie del mondo ci porta a riscoprire il nostro mondo e la nostra vocazione di "uomini e donne di buona volontà". Ecco, io rientro in questa categoria meglio che in altre... e mi associo per trasformare i sogni in realtà!

74. #Miassocio perche' diversamente non sarei un Aclista.

75. #Miassocio perche' associarsi e' riconoscersi non solo in un talloncino-tessera con un numero seriale, con i tuoi dati stampati di sopra, ma perche' in quella tessera associativa c'e' una storia che non e' solo parte individuale di ciascuno di noi, ma e' storia del nostro Paese ed esserne solo una semplice "tesserina" di un puzzle cosi' grande e articolato, ma affascinante, riempie di orgoglio.

76. #Miassocio perche ' credo che in una storia come quella della nostra associazione, ognuno puo' contribuire a proseguirla, a scrivere altre pagine belle che altri leggeranno e che solo "associandosi" avranno le lettere che compongono i nostri nomi e cognomi.

77. #Miassocio perche' credo in questa parte di storia del mio Paese.

78. #miassocio per restare fedele a me stesso.

79. #miassocio per tradizione (e non è una cosa negativa).

80. #miassocio perché le Acli aiutano a portare il mondo nella comunità ecclesiale.

81. #miassocio perché il lavoro, la democrazia, la Chiesa...

82. #miassocio perché nelle Acli c'è ancora qualcosa di buono. Si, c'è ancora. Io lo vedo. Magari non ovunque ma in alcune parti c'è.

83. #miassocio perché in Acli ci sono persone che sono lì per caso, non ne conoscono la storia e i valori. Sono lì per altro. O perché invitati da qualcuno. E queste persone vanno accompagnate.

84. Perché #miassocio? non è domanda da fare al prete. È domanda da fare ai laici. (però si, sono socio Acli).

85. Non #misonoassociato perché non sapevo nemmeno che un accompagnatore spirituale potesse associarsi alle Acli. Lo scopro qui. Non vi conosco ancora abbastanza. Ma sono incuriosito. Tornerò a casa. Approfondirò. Ne parlerò con il "mio" presidente provinciale. E vedremo, magari la prossima volta...

86. #Nonmiassocio perché la tessera costa troppo!

87. #Nonmiassocio… e perché dovrei farlo?

88. #Miassocio perché mio figlio quest’anno ha partecipato ad uno degli oltre 50 percorsi di educazione alla pace realizzati nelle scuole;

89. #Miassocio per creare un nuovo modello economico sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale è possibile, partendo dai comportamenti di ogni giorno. Me lo hanno insegnato i Gas e i laboratori di autoproduzione delle Acli!

90. #Miassocio perché, nonostante tutto, non ho mai smesso di farlo…

I bambini sono bambini. Punto.

Pensavo...
qualsiasi cosa si pensi della scelta dei genitori, tutti dovremmo essere d'accordo che i bambini che nascono sono bambini. Non sono bambini sintetici. 

(Ci abbiamo messo una vita ad eliminare l'etichetta di figlio illegittimo. Non facciamola tornare in altro campo. I bambini sono bambini. Le scelte degli adulti, comunque le si considerino, non devono ricadere su di loro).

Cosa c'entra la satira con il Giubileo, l'Expo con la misericordia...

Papa Francesco annuncia il Giubileo. E tutti a commentare la sorpresa. A cominciare a pensare all'organizzazione, all'evento, ai turisti, a chi lo gestirà...

Ci vuole un programma di satira (Gazebo di stanotte, dal minuto 14 al minuto 15) per sentir parlare del vero senso di Giubileo.

Sentire dire la parola Giubileo viene dall'ebraico jobel. Che significa corno d'ariete. Adoperato come tromba per segnare l'inizio dell'anno giubilare.
Che era, ogni 50 anni, un anno caratterizzato da:



il riposo della terra
il riscatto della terra
la liberazione degli schiavi 



"Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; sia presso di te come un bracciante, un inquilino. Ti servirà fino all'anno del Giubileo; allora se ne andrà da te con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri" Levitico.


Credo il riferimento di Marco Da Milano in Gazebo volesse essere sulla situazione delle carceri, sull'indulto e sull'amnistia. Il tema può essere connesso. Ma credo anche che lo sguardo di Papa Francesco voglia essere più globale.



Il 31 ottobre 2015 si chiude un Expo con a titolo Nutrire il pianeta, energia per la vita. L'8 dicembre 2015 si apre un anno giubilare.


Che poi, ce lo ricordiamo, l'ultimo giubileo è stato nel 2000, anno in cui ci siamo anche dati gli


Obiettivi del millennio



e il 2015 è l'anno europeo dello sviluppo e la Carta di Milano che uscirà da Expo nel 2015 sarà un passo della strategia per il Post 2015 su cui si sta discutendo...





Affrontare tutto questo con lo spirito del Concilio. Con la chiave di lettura della Misericordia. E' un percorso tutto da fare....  

Le parole della misericordia - secondo Chicercate









Buona scuola, buon 5permille e buon governo...

Finanziare la scuola è buono e giusto. 
Perché è un investimento per tutta la società. Perché è guardare avanti. Perché oggi è in situazione drammatica. 

Usare un meccanismo come il 5x mille per la scuola è una idea molto efficace. 
ha qualche problema di equilibrio tra scuole di zone ricche e povere su cui serve prestare attenzione ma è sicuramente meglio del solo "contributo volontario" che oggi pagano le famiglie. 
Prevedere (come mi pare ci sia intenzione ora) maggiori possibilità di piccoli vantaggi fiscali per chi fa donazioni alle scuole è una cosa molto positiva. 

Però questa proposta sul 5xmille non mi pare proprio buona: 
1. Se si vuole investire in meccanismi di partecipazione del singolo nella scelta di destinazione delle tasse (come è il 5 per mille) non si può farne uno e poi a seconda dell'emergenza o della priorità del momento lo si fa ruotare da una cosa all'altra. Serve programmazione almeno di medio periodo e stabilità. E serve un disegno complessivo. Serve un #buongoverno
2. Il 5xmille oggi finanzia alcune cose specifiche tra cui, appunto, il terzo settore. Aver aumentato il fondo complessivo a 500 milioni poco tempo fa è stato annunciato come segno di riconoscimento del valore e del ruolo del terzo settore. Se adesso, a sorpresa, sullo stesso fondo vanno a cadere altre cose diverse nessuno si offenda se viene colto come segno di disconoscimento del valore e del ruolo del terzo settore.  

(Scritto seduta sul muretto davanti alla scuola in cui ho portato i figli. Giardino inutilizzabile da mesi, recinzione divelta e buttata a terra, etc etc etc)

I poveri ci dicono cosa è la polis


Il 23 maggio le Acli vanno dal Papa. 

Il 23 maggio Oscar Arnulfo Romero viene riconosciuto beato.

Un onore, un gran bel segno, un messaggio da cogliere.

La pista da seguire è, ancora una volta, quella di


farsi popolo

Romero che... Se uccidono me, resterà sempre il popolo. Un popolo non lo si può ammazzare.


Romero che... il popolo è il mio profeta

Romero, il vescovo fatto popolo. 

Un percorso da pro-seguire è, ancora una volta, quello di cercare di comprendere 

cosa è per noi la dimensione politica 

Romero che ldimensione politica della fede è a partire dall'opzione per i poveri 

Romero che i poveri ci dicono che cos'è la polis 

Romero che la  Chiesa sia sostegno dato ai poveri e alla loro nobile lotta di liberazione. 

Romero che la Chiesa predichi ai poveri per dare loro coraggio di essere, essi stessi, gli autori del proprio destino.  

Romero che... le maggioranze povere si assumano la propria responsabilità, affinché prendano coscienza del propri ostato, affinché si diano una propria organizzazione. 

Perché la liberazione arriverà il non il giorno in cui i poveri saranno i meri destinatari di benefici resi dai governi e dalla stessa Chiesa, ma quello in cui diventeranno in prima persona attori e protagonisti della propria lotta e della propria liberazione, smascherando in tal modo la radice ultima dei falsi paternalismi.  

E allora forse il messaggio per noi di questa festa coincidente è quello della buona novella da annunziare ai ricchi: 

che costoro si convertano al povero, per condividere con lui i beni del Regno.  

Con la consapevolezza che questa scelta non porterà a successi e vittorie. 
Con la fiducia che quel che conta è (anche tardi) lasciarsi convertire.  

(da leggere La gioia di Dio è il povero che vive Discorso in occasione del dottorato Honoris Causa Università di Lovanio 2 febbraio 1980)

(mentre per l'idea di popolo in Papa Francesco Noi come cittadini, noi come popolo)

Cosa vuol dire pensare?- Marianella Sclavi

Uno degli strumenti che ci viene rifilato più di frequente oggi è il sondaggio di opinione. La sanità, la riforma… chiamo individualmente un...