Ma oggi Roma sembra un po' meno spenta.
Nel seggio in cui ho votato c'era movimento.
E gente che sembrava provare a trovare qualcosa in cui credere.
Non tutti con la stessa fede.
Non tutte le speranze andavano nella stessa direzione.
Ma è già qualcosa in più del nulla.
Già qualcosa in più della rassegnazione all'ingovernabilità o del "tanto peggio tanto meglio".
Chi vota, anche con tutte le fatiche, fa bene a sé.
Se tutti assieme avremo fatto bene anche a Roma...si vedrà...
(Comunque resto dell'idea che uno dei nodi della democrazia di oggi sia trovare modalità di sperimentare il piacere della partecipazione, anche oltre il voto e ciò che può essere contato. Con modalità che siano comprensibili e soprattutto prendibili per tutti, non solo per eroi, martiri, reduci, militanti estremi, personalmente coinvolti o addetti ai lavori).