La neve a Roma.


Non esiste buono o cattivo tempo. Esiste buono o cattivo equipaggiamento. Dicono gli scout, eccetera, eccetera...

Ecco, i romani lo sanno. Roma non è equipaggiata per la neve. E nemmeno i romani lo sono. Ma siccome la neve a Roma arriva una volta a quinquennio, questo non è un problema. Basta non pensare, con la neve, di andare a lavoro, di prendere la macchina, di aspettare un autobus...

I romani lo sanno. E, se possono, non ci provano proprio, con la neve, a fare la vita normale. Accettano l'eccezionalità e se la godono. Guardando. Fotografando. Giocando. Stando in famiglia. Facendo tutto ciò che vita normale non è. E guadagnandosi una giornata diversa. 

Adooooroooo questa giornata!!! Ha detto Giovanni. E la faccia con quell'espressione ce l'avevano in tanti per strada, in piazza e al parco. Anche tanti che romani non sono. Ma che qui sono arrivati, da vari posti del mondo. E per i quali la neve era una novità ancora più nuova. E una meraviglia ancora più meravigliosa.

Non c'entra niente il fatto che ci sono posti del mondo in cui vanno a scuola a -50. Nè che ci sono posti che vanno con 50cm di neve. Capisco che il paragone sembra forte. Ma non c'entra. Quello farà parte del loro quotidiano. O sarà il punto estremo della loro quotidianità. Il parallelo non regge. Sarebbe come chiedere a quei posti di riuscire a vivere normalmente con 50 eventi internazionali e 10 manifestazioni in contemporanea.  

A Roma quello è il punto estremo del quotidiano, insieme al traffico, le buche, i mezzi pubblici pieni, l'immondizia...Quello dovrebbe funzionare.  Quello fa arrabbiare. E quello è uno scandalo che non funzioni. La neve, qui, è un'altra cosa. E per la neve, qui, non ci si arrabbia. E questo non è un limite. È una risorsa. 

Certo, poi c'è chi proprio non può, nemmeno in questi giorni, rinunciare a lavorare o rimodulare la giornata facendo da casa, chi ha il problema di dove lasciare i figli e di come incastrare agli spostamenti. Chi ha le visite mediche, chi ha le emergenze... 

E soprattutto c'è chi ha la strada come casa. Ieri, in fondo al parco, c'erano dei pantaloni bagnati messi ad asciugare all'aperto su un cancello in mezzo alla neve. E c'era un uomo che aveva acceso un fuoco. E con un seghetto tagliava piccoli ramoscelli caduti, per farne legna da ardere.

La neve, in generale, copre. Rende più bello anche ciò che abitualmente bello non è.
Tranne le cose gravi, quelle la neve le rende più visibili. E più gravi di quello che sono già.

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