A piedi



A piedi. 
E' un libro di Paolo Rumiz. 
Siamo ancora capaci di camminare? In ultima analisi credo di si. Basta provarci. E' una cosa che abbiamo nel nostro codice genetico, solo ultimamente siamo diventati curvi sui cellulari, sugli schermi, ma ciò che ci ha fatto quelli che siamo non è lo stare curvi, in posizione quasi di baciamano. Dovremmo riprendere questo andare eretti di chi guarda lontano, di chi vede ciò che ha intorno, di chi ha imparato i codici segreti dell'avvicinamento agli altri uomini e quindi all'incontro. (Rumiz) 

A piedi. 
E' il regalo di compleanno che nell'estate 2016  ho chiesto alla mia famiglia. 
Il lusso di un tempo lento e personale. 
Non esiste rottura più rivoluzionaria da questa nostra società, che ci schiavizza e ci stressa senza bisogno della fatica fisica, di quanto non sia il cammino. (Rumiz) 
Camminare da soli è la cosa migliore perché ti consente di individuare il tuo ritmo interiore senza essere condizionato da altri. (Rumiz) 
Non regole, ma ritmo. E' ciò che serve. 
Né troppo, né troppo poco.

Un passo per volta.
Un giorno per volta. 

Ogni giorno una canzone.
Ogni giorno un testo di donna.
Ogni giorno un frammento che coltivi la dimensione verticale.  

Tutti prima o dopo il cammino.
Durante solo ciò che resta in testa.
E ciò che si coglie attorno. 

Immagini da fissare durante il cammino.
Non più di 5. 

Testi ed immagini condivisi giorno per giorno.
Pensieri che nascono invece solo appuntati. Con il passo lento, per il dopo.

Ogni giorno un pezzo di strada. Per quel che si può. Ma nessun giorno meno di mezzora.

Queste i ritmi che mi ero preposta.
Pensando che, se andava bene, poi si poteva fare da San Sepolcro ad Assisi...

Passo, passo.
A piedi.

Quel che ne è uscito è questo: 

La prima settimana il luogo è Roma, la colonna sonora è Niccolò Fabi. 
La donna è Wislawa Szymborska. 
Il frammento che coltiva la dimensione verticale è il Qoelet.

          Tutte le cose sono in travaglio e nessuno saprebbe spiegarne il motivo
          Ai dittatori infatti piace scherzare
          Abbiamo perso il fiato per parlarci
          Devo molto a quelli che non amo
          Cosa si sente? Il fragore delle macchine che tritano la carta

La seconda settimana sempre Roma, la colonna sonora è Springsteen.
La donna è Chiara Patrizia.
Il frammento che coltiva la dimensione verticale è il Libro di Michea.
Un sogno che non si realizza è una bugia o qualcosa di peggio?
Lasciate che le vacanze ci permettano di fare rifornimento di gioia ed amicizia
Il silenzio può diventare resistenza
Impari a dormire la notte con il prezzo da pagare
E più nessuno li spaventerà
La terza settimana è Milano.
Lei non mi interessa!
Quella parte del cuore che grida contro il male.
All'ombra.
Anche se poi tutto è magnifico.
Ci vuole pioggia e vento e sangue nelle vene. 
La quarta settimana è Germignaga.
Servono piedi buoni per la salita. 
La quinta settimana è Cortona.
M'intrigano le felci, in rovi inciampo. 
La sesta settimana è il cammino. Da San Sepolcro ad Assisi. Da sola.
In questa epoca di pazzi ci mancavano gli idioti del terrore
Risposta non c'è o forse chissà, caduta nel vento sarà
Passi lunghi e cadenzati
Sarà un investimento, vedrai...
Come on, rise up! Utreya e Sumeya
L'incanto.
Ho ancora la forza.
Sono arrivata. 
E 15 cose (ovvie) che ho (re) imparato andando a piedi.

E se affrontiamo questa prova, se ci immergiamo in un paesaggio e troviamo una meta che ci fa camminare, che ci chiama, allora impariamo a camminare davvero. 



Cosa vuol dire pensare?- Marianella Sclavi

Uno degli strumenti che ci viene rifilato più di frequente oggi è il sondaggio di opinione. La sanità, la riforma… chiamo individualmente un...