#Miassocio perché…

Più mi guardo in giro e più mi pare che il tema dell'associarsi (cioè, etimologicamente, del mettere assieme, del mettere in comune, dell'unire, del legare) sia uno dei punti centrali. Che si parli di partiti, di associazioni, di movimenti, di sindacati…per certi versi persino di Chiesa. C'è la tentazione di pensare che tutto questo non serva più. Che questi non siano (più) mediatori utili ma solo sovrastrutture inutili. Burocrazie che allontanano e non Luoghi e Modi comuni che avvicinano. 

Io ne vedo tutta una serie di limiti, ovviamente. Eppure continuo a pensare che il bisogno di un noi resti uno dei bisogni fondamentali. Ed ogni esperienza umana (pure quelle che oggi noi giustamente veneriamo ma ingiustamente mitizziamo, che so… il Concilio, i Partigiani, l'Assemblea Costituente…) contiene  limiti, imperfezioni, difetti e parzialità. Eppure, anche a partire dalle parzialità, se è viva, vera e partecipata, può dare il suo contributo ai singoli e alla comunità. 

Allora io non vedo alternative all'associarmi. Allo scegliere qualcuno con cui condividere delle idee, un fare, un luogo… Anche solo qualcosa di questo, non per forza tutto. Anche solo per un periodo, non per forza per sempre. 

Certo, poi ho anche alcune tessere solo per convenienza. Ho la tessera di alcuni negozi o locali o servizi perché mi fanno sconti, perché mi danno accesso, perché mi offrono opportunità… Non ci vedo niente di male. Però non sono né luoghi di relazione, né motori di cambiamento. Per me. 

All'inizio del 2012 avevo lanciato una domanda sul perché associarsi. Quello che era emerso allora lo trovate qui. Ed io allora avevo messo in fila (rigorosamente non in ordine) il mio #miassocio alle Acli perché...
1. Perche' ci sono passati bisnonno, nonno e padre.
2. Perche' per cambiare il mondo ho bisogno di un "noi".
3. Perche' a 15 anni ho partecipato ad un progetto adolescenti che mi ha fatto crescere.
4. Perche' a 20 anni ho trovato modo di provare a sperimentarmi in "cose da grandi".
5. Perche' negli anni 60 hanno fatto scelte difficili che comprendevano profezia ed errore. Ed hanno saputo sopravvivere ad entrambe le cose.
6. Perche' negli anni 90 di fronte alla guerra vicina non sono state con le mani in mano e hanno partecipato alla costruzione di un'idea nuova di solidarieta'.
7. Perche' ci sono circoli e sportelli di servizi ma anche singole persone che sono punti di riferimento del territorio. E i territori hanno bisogno di riferimenti.
8. Perche' c'e' Ipsia.
9. Perche' credo che oggi abbiamo bisogno di persone che si associano per passione e partecipazione.
10. Perche' ci sono ancora tante cose che (in rete con altri e scommettendo su cambiamenti coraggiosi) potrebbero fare per l'Italia (e non solo)... 
Con piccolissime sfumature direi che il mio è ancora attuale. 

Ma non vale solo per le Acli, vale per tutti. Chi vuole provare a raccontare il suo #miassocio perché? Blog, mail, twitter, facebook, al telefono, a voce… ognuno con il canale e modo che preferisce. Io sono curiosa. Anche perché penso che nelle narrazioni collettive si nascondano perle e senso di comunità.  

Buon Anno! 


PS Anche i NON #miassocio perché sono benvenuti. Che sono curiosa pure di quelli. 

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