Estroflessi, postmoderni, precari, non da soli - Mauro Montalbetti




Non facciamo cose particolari. Se non nelle modalità comunicative (canale social, whatsup, youtube…) ma questo è indicativo di un ragionamento. Ci troviamo davanti a generazioni in cui c’è un mutamento anche antropologico. Dobbiamo dare per acquisito il carattere di parzialità di coinvolgimento. Oggi c’è, domani non si sa. O assumiamo questo paradigma o creiamo aspettative che resteranno deluse.

Le Acli hanno una storia nobilissima, ma che ha le radici nella prima repubblica, anche prima della repubblica. Oggi  le grandi narrazioni fanno fatica a coinvolgere e mobilitare i giovani. Mentre, ormai ci sono letterature di decenni, sono gli obiettivi specifici, le campagne specifiche su singoli temi, il nodo dei diritti le cose che più mobilitano.

Oggi le proposte che facciamo sono anche legate alla preparazione, alla crescita, ci sono crediti formativi, aspetti che mobilitano  e che danno un senso anche pratico all’impegno. Altrimenti resta la testimonianza, che diventa prima elitaria, poi solitaria.

Metodo e processi per lavorare nel sociale - Animazione Sociale e CSV Bergamo



Lunedì 10 luglio 

UN METODO CHE RICERCA NELLA REALTÀ IL SENSO DELLA POSSIBILITÀ


Introduzione - Francesco D'Angella (vicedirettore Animazione Sociale)

La questione del metodo nel lavoro e nell’impegno sociale Antonio Porretta (direttore CSV Bergamo) 
Aver cura del mondo, reimmaginare il futuro Elena Pulcini (filosofa Università di Firenze)
Il circolo virtuoso della conoscenza-azione Franco Floris (direttore Animazione Sociale) 
Dallo scompiglio del mondo al ripartire Anilda Ibrahimi (scrittrice e giornalista)

Ricomposizione - Francesco D'Angella 

24. Stare eretti - Laura Boella


Abbiamo ancora addosso l’ombra delle grandi catastrofi storico-politiche. Del totalitarismo. 
Siamo anche in un'epoca in cui dobbiamo restituire dignità alla capacità di agire, proprio perché è diffusa  la sensazione di impotenza. 

Dobbiamo re-imparare a mettere in rapporto gli avvenimenti storici politici, il progresso, la conoscenza e la vita vissuta. E’ un problema di interazione tra tutte le nostre capacità sia cognitive che emotive. 

Il tema della responsabilità è uno di temi più fecondi nella riflessione etica contemporanea. L’esito di questa riflessione ha avuto contributi importanti. Oggi noi sappiamo di essere tutti titolari di una responsabilità originaria, precedente a qualsiasi decisione o scelta. Una responsabilità che deriva dall’incontro con l’altro, dall’impossibilità di non rispondere al suo appello. Levinas. 

Siamo anche stati messi di fronte alla unicità e insostituibilità dell’io che deve farsene carico. Anche se noi, invece di sentirci soggetti autonomi, ci riconosciamo soggetti in relazione, legati agli altri, direttamente interpellati dagli altri. Ci riconosciamo immersi in un campo di forze sottratte al nostro controllo diretto. Forze determinate anche dalle dimensioni etniche e culturali.
Nella nostra identità entrano molti elementi che hanno anche poco a vedere con le nostre scelte.

23. Senso del limite e beni comuni - Telmo Pievani


Adesso faccio un esercizio di impertinenza. Doppia. 
Perchè io sono lontano da ciò che fate.
Perchè voi potreste domandavi: cosa ne possiamo dire noi?

Raramente faccio previsioni. 
Ma quello che sto dicendo non sono previsioni. Sono già realtà, solo che non ne parliamo ancora.
Tra 2-3 anni arriveranno questi temi da Inghilterra, Cina, Usa. Nascerà un dibattito emotivo, ansiogeno. 
Sarebbe bello discuterne prima e riflettere sull’impatto sociale che questa novità hanno e di come possiamo condividere la riflessione dal punto di vista sociale.

Nuove tecnologie all’orizzonte.
Quali categorie filosofico applicare?
Che modello di società?

Io faccio una proposta radicale: Queste tecnologie, che noi già usiamo, in futuro non potranno essere per principio privatizzate. Dovranno essere considerate come l’acqua, come un bene comune. Qui entra in gioco la vostra capacità.

Nel modo di presentare troverete metafore.
Le metafore sono bugiarde, ma significative.
Le metafore usate da politici, da grandi aziende, sono metafore significative. perchè sono la spia di un modo di pensare. Vogliono dare per scontato ciò che scontato non è. Le metafore contengono nodi che sono impliciti. 
La metafora passa. E dentro c’è un modo di pensare. Che non è detto che ci vada bene. Ma che ci arriva. 
Per questo la metafora è efficace, ma può essere fuorviante.

The economist fa una copertina:  Editing dell’umanità.
Editing. Correzione delle bozze.
Tu hai un testo, il testo ha delle parole, concatenate tra loro con una grammatica.
Con l’editing posso correggere un refuso, una parola, una frase, posso cambiare tutta la frase.
Posso fare un copia-incolla. Prendo un testo e lo sostituisco ad un altro. 
Perchè l’economist titola così?


Seek and destroy. 2011.

Serendipity. E' quando ti danno soldi per un obiettivo e durante il percorso trovi altro.
Che non stavi cercando. E’ normale nella scienza.

6 anni fa, dei colleghi biologi stavano studiando, per ragioni mediche, le strategie con cui i batteri si difendono dai virus. E scoprono che i batteri, quando sono attaccati da un virus, ingegnosamente apprendono il dna del virus. Lo smontano, gli fanno l'editing, se lo mettono dentro, in modo che se ne arriva un altro attacco sono già immuni. 
Studiando questi batteri i biologi hanno imparato a fare copia incolla del DNA. 

3 anni fa, due donne capiscono che quella tecnica si può trasferire in tutti gli organismi.
Capiscono che gli enzimi sono capaci di entrare nel dna, tu gli dici dove deve fare il copia in colla e loro lo  fanno dove vuoi.

Questo cosa vuol dire? Vuol dire che i famosi OGM sono diventati preistoria. 
Sono scesi nel dibattito, andranno avanti ancora un po' nell'uso, per inerzia industriale, ma ormai non servono più.
Come funzionava l'OGM? Io prendevo il gene di una specie, lo mettevo in altro gene di un'altra specie. Trans-genico.
Oggi non serve più fare questa cosa, costosimmia. Oggi io posso mirare direttamente al gene e sostituirlo nella parte che non mi piace. Non è più trans-genico. E' geneticamente editati. Non è più OGM è OGE.

Questa pratica è estremamente economica. Costa pochissimo. Il costo è stato abbattuto di 1/100.
Con 120 dollari mi vendono un kit per fare un OGE.
Certo, poi hai bisogno di laboratori, di gente che sappia farlo. Ma il kit costa 120 dollari.
Il che vuol dire che si sta diffondendo velocamente. 

Una tecnologia così poco costosa è ovviamente molto democratica.
Ma in quanto molto democratica è anche molto difficile da controllare da pare delle entità pubbliche. 

Sembra una cosa fantastica. E in effetti è fantastico.
Dal punto di vista medico apre la possibilità di terapia personalizzata, può intervenire su cellule già malate.
Ci sono applicazioni possibili sul tumore. Si possono modificare molti geni per volta.
E' fantastico. 

Si chiama CRISPR.
Da noi non è ancora arrivato. Ma nel vocabolario inglese si parla già di bambini crisp, di crispizzare. 
E' già un affare economico internazionale.

Il 23 febbraio è uscito un articolo.
Il 24 febbraio questo ha avuto influenza sulle azioni.
E’ un fatto assolutamente nuova nel mio campo di studi. Non era mai successo.
Vuol dire che bisogna stare attenti quando si pubblicano gli articoli scientifici.

Quali campi di applicazioni nelle ricerche?
il back up del cervello. 
La de-estinzione dei mammut. 

Ci piace? E’ un pasticcio da vari punti di vista.

Cosa ce ne facciamo di un mammut rieditato?
I soldi sono russi. Putin vuole un grande parco tematico.
Dal punto di vista biologico è un pasticcio.
Non sarà davvero un mammut. Perchè la mamma conta.
Probabilmente i virus oggi non sono quelli per cui è immune.
E poi cosa succede? 
Dal punto di vista della ricerca cosa ci porta? 

E' uscito un articolo "Il mio giro di giostra dopo un anno di CRISPR".
Da parte di un ricercatore. 
L'ondata di aspettative.
La paura di deluderle.
E' già successo, all'inizio degli anni 2000 sembrava che si fosse vicini a certi successi medici. 
Non è successo.
Cosa c’era di sbagliato? La metafora era sbagliata.
Si pensava che il genoma fosse un sacchetto di biglie. Invece è una rete.
Quindi modificando in un punto hai effetti sistemici. 

Noi non abbiamo ancora deciso chi la userà.
Non c’è stato dibattito sociale sufficiente.
Sono brevettabili?

Ci sono rischi paventati dagli scienziati stessi:
  • dove mi fermo nella modifica del genoma?
  • che si possa inerire anche su linea germinale
  • che io possa manipolare qualcosa che non conosco, con effetti imprevisti.
La realtà è più veloce del dibattito bioetico.
Questa tecnica è già stata applicata su embrioni umani e sono stati  corretti geneticamente degli embrioni umani.
La conclusione degli autori stessi dell'esperimento è: abbiamo guarito gli embrioni, ma abbiamo modificato tutto il genoma, con mutazioni fuori target, quindi, ho risolto un problema ma ho avuto effetti complessivi. Non riprovateci.

Sono stati ascoltati? Ovviamente no. Perchè è il paradosso di chi ci prova e dice ad altri di non provarci.
Hanno provato con embrioni sani impiantabili.
Hanno tentato di guarirli. ottenendo molte mutazioni.
L’editor stesso della rivista scientifica che ha pubblicato gli esiti si è sentito in dovere di dire: ho pubblicato qualcosa che in quasi tutti i paesi del mondo non sarebbe eticamente possibile. L'ho fatto perchè se, sapendolo, l'avessi tenuto nascosto, sarebbe stato ancora peggio. Ma attenzione. 

Ci sono applicazioni fantastiche.
Ad esempio si possono modificare le zanzare tigre maschio.
In modo che volta che si accoppiano con le femmine le sterilizzano.

E' fantastico. La malaria è una malattia grave che fa ancora vittime. 
Ma non sappiamo questo che effetti ha nel sistema. 
Non sappiamo poi come questo evolve, cambia. 
Siamo in gado di controllare gli effetti? 

La legislazione attuale non è pronta. 
Non c’è più il transgenico. Ma tra poco ci saranno gli OGE.
Dovremo trattare gli OGE come OGM o diversamente?
Italia e Europa stanno andando verso una via liberale. 
Considerare che OGM ed OGE non sono la stessa cosa.
Per cui non avere a priori preclusioni. 

Ci troviamo di fronte a dual use risorce.
Una tecnologia, frutto della ricerca, con utilizzi positivi straordinari. 
Con cui è possibile fare cose orrende.

Si potrà fare un intervento ecologico. Ci possono essere polverine che mangiano gli inquinanti. 
Biocombustibili. Farmaci realizzati velocemente. Vaccini.

Ma si potrà anche modificare geneticamente i virus. Per renderli più pericolosi. E farne armi,

E' una tecnologia che costa 120 Euro. 
Lo posso fare io, ma lo possono fare anche altrove.
Democratico ma non controllabile.

Quale pensiero responsabile e socialmente condiviso su questi temi?

Ci sono organismi riscritti geneticamente.
E ci sono organismi ricreati  sinteticamente.
E' stato realizzato al computer, inventando un genoma sintetico, prodotto chimicamente, reinserito poi nel nucleo.
E la cellula ha obbedito al nuovo genoma.

Silicio, chimica, biologia.

Uno degli autori ha scritto: Il design della vita.
Per 40 anni noi genetisti abbiamo letto il DNA.
Adesso abbiamo letto tutto. 
Adesso è venuto in momento di riscriverlo. 
Progettazione biologica.

Un giornalista ha commentato, scandalizzata: State giocando a fare Dio!
E lui ha risposto, sprezzante: Chi ha detto che stiamo giocando? 

Quale processo sociale e democratico per prendere decisioni collettive su limiti e potenzialità di queste future biotecnologie?

Fino ad oggi il dibattito si è concentrato su fine vita e inizio vita. 
Adesso invece si apre un campo enorme sul durante.

Obama, come intervento base, ha detto: benissimo. Noi siamo la patria della iniziativa privata. 
Non è vietato. Ma io, come presidente, decido che tutte le ricerche avranno una percentuale di finanziamentoo pubblico. 
Questo implica che ha diritto a controllare tutti ciò che sta succedendo. 
Non risolve. Ma almeno conosce. 

Cosa sceglieremo di fare?
Come decideremo democraticamente?



22. Il coraggio di pensare - Francesca RIgotti


Di solito il coraggio è riferito all’azione e non al pensiero. 
Qui proviamo a declinare il coraggio in dimensione teorica. 

Non lavoro nel sociale, non lo conosco, non teorizzo processi per lavorare nel sociale. 
Sono una teorica e vi propongo un metodo di lavoro coraggioso. 

Vi propongo il metodo analogico, dunque impertinente e anche un po’ incantato. 

C’è chi dice che è un metodo coraggioso perchè minoritario. 
C’è chi dice sia forma di pensiero da donne (e che per questo sia quindi sminuita. 
Tutta la teorizzazione del coraggio nega che il coraggio sia virtù da femmina. 
Virilità e ragione vanno assieme (logos e andreia) vanno lungo una strada assieme. 
Io credo sia una  stupidaggine che il coraggio sia da uomini, 
Io credo sia una stupidaggine che il metodo che vi propongo sia da donne.
Impertinente nel doppio significato. 
Impertinente come non pertinente. Un modo di sottrarsi al dominio. 
Impertinente come un po’ maleducato. Acrobazie del pensiero, mescola le ipotesi. 

Incantato va contro il disincantamento del mondo.
Si propone un nuovo incantamento. 

Gioca con analogie e metafore.
Spostamenti di significato.
Non una linea di pensiero logica.
Non una unica conclusione ed un unico punto di arrivo.

Processi laterali che scartano. 

Le analogie e i paragoni sono un po’ più vere, perchè contengono il “come”. 
Le metafore invece mentono. “Giulietta è il sole”. E’ una bugia. 
Ma questo crea rappresentazioni mentali che vanno oltre il significante/significato.
E questo crea, per noi, per il nostro mondo, una forma di comprensione diversa. 

Non è un metodo problem solving.
E’ una cosa priva di una utilità immediata.
Ma crea una base.
E posso spronare in maniera etica. 

Rispetto ad altri metodi, questo è un metodo tollerante.
Il metodo logico si pone come unico.
Il metodo analogico si pone come uno dei metodi possibili. 

Impegno. Parola non più di moda. 

Recuperare tonalità interiori buttate fuori dalla porta del trionfalismo neo-liberale che impone a tutti di pensare in maniera trionfale e resiliente, predicando che la fortuna non esiste, che ogni piccolo strillone di giornale può diventare Rockefeller, che la disabilità è un vantaggio e tutta quella serie di panzane che leggiamo e ascoltiamo quotidianamente. Coraggio è anche accettare il rimpianto, non per crogiolarvisi, ma per ammettere che esiste, che si può aver sbagliato. 

La società neo-liberali sono orientate al successo, alla vittoria. 
Non è vero che le cose senza rimedio non meritano considerazione. 

Immagini che parlano. Pubblicità, aspetto manipolatorio delle metafore. 
La metafora è probabilmente il potere più fertile posseduto dall’uomo. 
Carofiglio. Breviario di scrittura civile. 

Il metodo analogico è un metodo per ascoltare i segnali che si celano dietro lo smascheramento.
Mi infastidisce l’espressione “fuor di metafora”. Non è che se si esce si dice la verità vera. 
Tutto il dibattito sulla post-verità come parola dell’anno 2016 ha a che fare con questo.
Il fatto per cui i fatti contano meno dell’appello alle emozioni e delle convinzioni personali.
La verità come verità percepita. Come una sorta di termometro. 

Metodo analogico. 
Analogia: è il tentativo di istituire una correlazione tra due cose.
Proporzione: serve per individuare uno dei termini.

Poesia di Renzo Pezzani: A scuola.
Come il mulino odora di farina
E la chiesa d’incenso e cera fine
sa di gesso la scuola
e il buon odor che lascia ogni parola
scritta sulla lavagna.

Sono tutte metafore. Analogie. 
Le analogie servono a risolvere problemi matematici.
Vengono usate nei test attitudinali. 

Washington: 1 = Lincoln : X 
(moneta). 
Perché qui facciamo fatica e negli stati uniti molto rapidamente?
Perché vivono in un contesto in cui ci sono questi elementi.
Hanno in tasca dei soldi. 

Invida : esseri umani = x : ferro
(ruggine)
Antichissima analogia. Descrive l'invidia come passione distruttrice.

La metafora si fonda su questo, togliendo il come. 
E’ condensata. Mente. Non pertiene. 
Viola la logica e il principio di verità.
Le metafore non sono state particolarmente studiate.  
“Superfici ed essenze” L’analogia come cuore pensante del pensiero. 
L’analogia spiegata con una analogia.

Giulietta è il sole. 
Si può dire che si usa il verbo essere non come essere ma come rappresentare.
Film Cleopatra. L’attrice è Cleopatra. Lei rappresenta Cleopatra. 

Kant: La parola analogia non esprime, come generalmente si intende, una somiglianza imperfetta tra due cose ma una somiglianza perfetta tra due rapporti di cose in essa del tutto dissimili.
Modi di conoscere non secondo "ciò che sono in sé" ma secondo "ciò che sono per me".
Rispetto a ciò che mi interessa in questo momento. 
Le cose stanno così per me, anche se non sono così in sé. 
Questo spiega? Fino ad un certo punto. 

E’ un metodo quasi magico, incantato, primitivo.
Come possiamo accontentarci di questo pressapoco?
Possiamo, perché così siamo fatti, così funzioniamo. 

Platone: Sta spiegando perché l’anima è immortale. Si è detto a sufficienza. Adesso vogliamo spiegare cosa è l’anima. Sulla sua idea dobbiamo dire quanto segue. Spiegare cosa sia l’anima sarebbe proprio di una esposizione divina secondo ogni aspetto e lunga. Dire a cosa assomigli è proprio di una esposizione umana e più breve. Si immagini l’anima simile ad una forza costituita per sua natura da una biga alata guidata da un auriga. L’anima è la forza che dirige il corpo. 

Questo modo di spiegare è troppo magico e incantato? 
Questo è un metodo di pensiero impertinente che consente di pensare in parallelo. Tra cose lontane. 
Più sono lontani i termini più funziona. 

Manifesto di stile filosofico tollerante.
Si addice molto bene al nostro mondo, in cui l’immagine sta scavalcando la parola.
Gli strumenti ci stanno facendo uscire da un universo parlato per entrare in un universo di immagini. 



21. Animare le organizzazioni con le idee... - Claudia Ponti


Claudia Ponti - CSV Bergamo

Romano di Lombardia - bassa bergamasca. 
Già l'espressione - bassa bergamasca - fa risuonare non la bellezza di città alta, ma un ambito territoriale più depresso, in mezzo alla campagna.

5 scuole diverse che si mettono assieme per partecipare ad un bando. MIUR: viene finanziato. 
cittadinanza attiva e forme di partecipazione. 
tradizione di esperienze di volontariato.
capofila in rete con CSV. 

Ci è stato chiesto, come CSV, di fare parte della rete. 
Si immaginavano di spartirsi il finanziamento ottenuto per proseguire le loro singole azioni. 
CSV ha detto: proviamo ad attivare un percorso di rilettura delle esperienze per costruire qualcosa di inedito che possa essere fatto tra le scuole. 
La sollecitazione  a costruire integrando era venuta dalla scuola capofila, che aveva dato come obiettivo di produrre linee guida per una  scuola che educa alla cittadinanza. 

rimanere legati ai fini. 
Si innesta un processo per riuscire ad accompagnare gli insegnanti in un percorso. 
Per aiutare gli insegnanti a restare legati ad un obiettivo che non sentivano proprio. 
Il mandato era produrre qualcosa insieme. ma l’attesa dei partecipanti era continuare a fare il proprio.
Il primo lavoro è stato quindi cercare di costruire alleanza sul fine. 
E poi aiutare a fare un lavoro di astrazione per passare dalla propria esperienza a qualcosa da mettere a disposizione degli altri.

l'aria del luogo.
abbiamo deciso di andare ad incontrare i referenti nei loro spazi.
abbiamo attivato ascolto e raccolta dati rispetto alle loro azioni. 
avevamo bisogno, anche noi, di entrare in contatto con le loro esperienze.
ma avevamo anche bisogno di capire quale era la cultura organizzativa che c’era dietro le loro esperienze.

scheda di analisi esperienze
ha permesso di individuare gli elementi trasversali
che riuscivano a restituire la forza dell’agire 
e il fatto che questo agire fosse un agire collettivo, comune ad altre scuole.
per far interagire gli elementi trasversali abbiamo creato laboratori intrascuola. 
mettendo assieme diversità, istituti comprensivi e scuole superiori. 

puntare sull'integrazione per cogliere la complessità.
gli stessi laboratori li abbiamo pensati come misti su molti piani.
come tipologie di scuola
come ruoli
E' stato interessanti vedere insegnanti, dirigenti, ragazzi, volontari e amministratori locali insieme.
voci diverse, linguaggi diversi, emozioni diverse, coinvolgimenti emotivi diversi, racconti diversi.
abbiamo provato a integrare per cogliere la complessità.
per cercare di costruire la capacità di rappresentarsi cosa era successo
mettendo assieme punti di vista differenti.
questo ha permesso di non raccogliere solo le azioni.
ma anche i vissuti e le storie personali e individuali di quelle organizzazioni. in quella specificità ed in quei paesi.

approfondire
avevamo bisogno di provare ad entrare negli approfondimenti di alcuni focus.
per farlo dovevamo riuscire ad affidare ruoli e compiti precisi
ad ogni scuola è stato affidato un focus di approndimento che stesse su altro livello:
raccontare le scelte culturali che c’erano dietro le azioni.
raccontare le ipotesi di partenza, quello che c’è dietro. 

linguaggi diversi.
Anche rispetto al linguaggio abbiamo scelto di tenere assieme linguaggi diversi.
abbiamo chiesto agli insegnanti di scrivere
abbiamo chiesto ai ragazzi di formulare slogan e disegni e foto
in questo modo ci siamo ritrovati con materiale molto variegato.

momento collettivo.
avevamo bisogno di restituire a tutte e 5 le scuole cosa era stato appreso.
in modo da avviare, in quello spazio protetto in cui tutti erano coinvolti, uno scambio. 

Le posizioni emerse erano: 
  • mi hanno obbligato a stare qui
  • ti conosco da anni, se mi chiedi di fare qualcosa, ci sto
  • interesse a ritrovarsi nelle questioni, con i colleghi.
Animare le organizzazioni con le idee.
L'interessante è portare dentro le idee.
Portare dentro le organizzazioni un punto di vista diverso.
In modo da creare l'occasione di poter parlare, anche tra loro, di altro. 
In modo da uscire dalla narrazione classica della propria esperienza.
In modo da spostare l'attenzione dall'organizzazione alla comunità.  

il problema sono sempre le idee.
se ci sono soldi, ma non ci sono idee, quei soldi saranno spesi, più o meno bene, ma non riusciranno a generare qualcosa di nuovo. 
se ci sono le idee, ma non ci sono i soldi, in qualche modo si troverà il modo di trovare le risorse riformulando i piani. 
il problema di fondo non sono mai le risorse.
sono sempre le idee. 
ma facciamo più fatica a dircelo.
perchè non avere risorse ci lascia in una posizione socialmente accettabile.
non avere idee un po' meno... 

In sintesi: 
perchè fare un lavoro che è già stato fatto? Creare delle linee guida...
per renderlo possibile.
per aprire possibilità.
per cambiare il punto di vista
per generare apprendimento con esperienza.



Cosa vuol dire pensare?- Marianella Sclavi

Uno degli strumenti che ci viene rifilato più di frequente oggi è il sondaggio di opinione. La sanità, la riforma… chiamo individualmente un...