Che fate? La dimensione organizzativa e la domanda di utilità (8 di 11)


Sembra quasi un controsenso, il fare, mentre sei confinato. Eppure, questa emergenza mi fa comprendere come nella dimensione del fare si debba rinnovare, anche nel tempo, il desiderio di utilità. 

Passo 8 di 11: Che fate? La dimensione organizzativa e la domanda di utilità

- Con Caritas e Protezione civile siamo a servizio per la raccolta e la distribuzione delle eccedenze alimentari.
- Poi, siamo parte della Consulta Giovanile, e alla consulta è arrivata la richiesta da parte di Protezione Civile e Centro Operativo Comunale. La prima richiesta è stata di recuperare i libri lasciati a scuola dagli studenti e riconsegnarli. E’ stata una esigenza che si è presentata subito. E che all’inizio ha svolto direttamente la Protezione Civile. Ma poi è stata impegnata in altro. E quindi hanno chiesto a noi. Adesso stiamo anche recapitando tablet per le scuole medie/elementari e licei. Fare queste attività fuori mi ha messo in una dimensione nuova. Da una parte mi ha permesso di uscire dagli “arresti domiciliari” e sentirmi utile. Dall’altra sento ancora di più l’assenza di contatto. Quando una bambina delle elementari ci ha dato un disegno con la scritta “andrà tutto bene” mi è pesato tantissimo non potermi avvicinare e non poterla abbracciare. E poi abbiamo diviso le 11.500 mascherine che erano destinate agli over 70. E’ stato un lavoro, questo delle mascherine, che ci ha impegnati per 3-4 giorni. In 4-5 persone. Noi ci conoscevamo già tra noi. Ma questi lavori di questo periodo ci hanno unito molto.
- Assieme ai Giovani degli Oratori siamo stati mobilitati per fare la spesa agli anziani e per il servizio farmaci. Altre cose erano già coperte dal servizio volontario delle reti già presenti. A volte ci viene chiesto di fare da autisti, perché magari i volontari che lo facevano di solito sono anziani e non possono più farlo.
- Come Centro stiamo chiamando tutti quelli che erano in contatto con noi, che avevano partecipato alle attività. Li chiamiamo al telefono. Facciamo un po’ di compagnia così, telefonica. E poi sentiamo se hanno bisogno di qualcosa. La spesa, le medicine, altro… E provvediamo con i volontari.
- In Parrocchia è stata organizzata la donazione del sangue. 

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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