Com'è la situazione, lì da voi? (3 di 11)

• Da noi la situazione è dura. C’è un ospedale saturo e fuori, nel parcheggio, un ospedale da campo. Sono arrivati 65 medici da Cuba. Segno che non ce l’abbiamo fatta a farcela, da soli. 
• Da noi moltissimi casi. L’ospedale è diventato Covid. Ho anche molti amici sotto i 40 anni che sono in ospedale.
• Da noi la situazione sembra sotto controllo per il Covid. Ma causa una incapacità di prendere in carico sanitariamente tutto il resto che c’era. È tutto bloccato. 
• Da noi c’è lo sconforto generale nelle famiglie. Soprattutto in quelle in cui ci si sosteneva con lavoro nero e non regolare.
• Il primo bisogno da noi oggi è mangiare. C’è il bando per il buono spesa del Comune ma la domanda è talmente complicata e difficile che c’è gente che preferisce non presentarla e andare direttamente a chiedere il pacco a chi distribuisce.
• Per fortuna da noi la morte non ci ha toccato tanto “dentro” l’associazione. Altrove è andata peggio.
• Da noi non c’è (ancora?) l’emergenza che c’è al nord. La situazione è ancora sotto controllo, dicono. Speriamo non sia temporaneo.
• Noi non siamo stati particolarmente colpiti, per fortuna. I casi sono pochissimi.
• Quella che era la città dalle mille possibilità oggi è il posto in cui la libertà è massimamente limitata. Ho amici che vivono vicino ai boschi, loro hanno maggiore libertà di me in questo momento. Possono uscire e fare una passeggiata senza incontrare nessuno.
• Dalla finestra vedo Nembro. La situazione qui è drammatica. Sono morte migliaia di persone. Non lo dico per dire.
• Da noi il Comune ha fatto la regia per la distribuzione dei buoni spesa alle famiglie. Noi come stiamo facilitando le domande di chi avrebbe diritto ma da solo non riesce a compilarla (per cultura, etnia, tecnologia...). Da noi è nata anche la rete di negozi in cui è possibile lasciare la spesa sospesa per chi ha bisogno.
• Nel territorio si è mobilitata tantissima solidarietà̀, sotto la regia del Comune e delle Associazioni.
• Penso che questo periodo ha rimesso al centro la persona, prima del ruolo o dell’organizzazione o dell’istituzione. E che questo è una cosa che in parte era già emersa anche dal nostro percorso. Perché́ oggi il come stanno le persone in quanto persone, come sanno gestire le ansie, le emozioni, come sanno stare in questa situazione influisce moltissimo sulle scelte anche collettive e decisionali collettive. Influisce di più di altro.
• Anche nell’emergenza si vede lo scollamento tra Terzo Settore e Istituzioni, da noi. E l’enorme differenza che c’è in questo tra grande città e piccolo comune. Nel Comune anche l’associazione piccola può̀ costruirsi un rapporto diretto con l’Istituzione. In città?
• È tutto diverso da posto a posto. È diverso tra nord e sud. È diverso tra grande città e aree interne. È diverso tra città più e meno colpita. 

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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